«…Racconto la storia di un ragazzo bipolare che vede, crescendo, aggravarsi i sintomi e l’esclusione sociale. Al centro c’è il suo rapporto con la madre, Caterina, esclusivo, onnivoro, che porterà alla disgregazione di un’intera famiglia. La mamma, come spesso accade, non ammette fino in fondo la malattia del figlio. Per questo servono “strutture intermedie”, comunità che aiutino a volar via dal nido, cercando un inserimento protetto nella società e permettendo il confronto con altri affetti dagli stessi disturbi…»
L’articolo integrale – http://diariodiadamo.vanityfair.it/2016/04/22/abbraccialo-per-me-al-cinema-un-sorriso-e-un-grido-per-i-disabili-intellettivi/